Bambini e ragazzi trascorrono molto tempo con dispositivi tecnologici. Quali sono le conseguenze negative? Il gioco da tavolo può essere una valida alternativa?

Nel 2014 è stato inserito nel DSM 5 (Manuale diagnostico e statico dei disturbi mentali) Internet Gamin Disorder, inteso come uso persistente e ricorrente di Internet per partecipare a giochi, spesso con altri giocatori, che porta a compromissione o disagio clinicamente significativi.

L’organizzazione Mondiale della Sanità ha riconosciuto il gaming disorder come malattia, includendolo nell’ICD-11 (international Statistical Classification of Disease and Related Health Problems). Tale classificazione diventerà effettiva dal 1 gennaio 2022.

Le possibilità vantaggiose che la tecnologia ci fornisce sono innumerevoli, bisogna però considerare che i bambini non sempre riescono a gestirla in maniera funzionale e vanno quindi guidati, ponendo limiti in termini di orari e siti, applicazioni, videogiochi da utilizzare.
Le conseguenze negative di un uso eccessivo della tecnologia a livello fisico riguardano i deficit della vista, la postura scorretta, l’obesità e la carenza di vitamina D.
Non meno importanti sono le conseguenze psicologiche che riguardano problemi legati al sonno, la tendenza all’isolamento sociale per trascorrere il proprio tempo con gli apparecchi tecnologici anziché con amici e parenti e la dispersione scolastica, che è un fenomeno in continuo aumento.
L’abuso tecnologico porta a conseguenze negative in ambito scolastico per quanto riguarda l’attenzione. La natura dell’attenzione è di per sé volubile e incontrollabile. Proviamo a pensare cosa succede quando guardiamo uno schermo ricco di stimoli esteticamente accattivanti: siamo in uno stato permanente di disattenzione! Ecco allora che l’attenzione selettiva, quella sostenuta e quella condivisa vengono compromesse in maniera significativa, soprattutto nei bambini in cui il sistema attentivo è in via di consolidamento.
Oltre ai videogiochi, bisogna porre attenzione anche all’utilizzo dei social network, i quali portano perdita della privacy, aumento del cyberbullismo e tendenza al rifugio nei social per sentirsi accettati e rispettati. E’ importante sottolineare che nel mondo online non ci sono i vincoli spazio-temporali tipici della vita reale, i bambini e i ragazzi possono entrare in contatto con persone sconosciute a tutte le ore del giorno e della notte, non riuscendo talvolta a smettere di giocare o chattare.

abuso della tecnologia o gioco da tavolo

Cosa succede nel nostro cervello quando siamo davanti a uno schermo? Perche si crea dipendenza?

Per rispondere a questa domanda bisogna parlare di circuito di reward, circuito che sta alla base dell’apprendimento umano.
Quotidianamente siamo portati a svolgere attività che provocano in noi sensazioni di gratificazione e benessere. Il nostro cervello memorizza tali situazioni e libera sostanze (dopamina) che funzionano da rinforzo a quello stesso stimolo. Ecco quindi che abbiamo appreso un comportamento piacevole e cercheremo in futuro di svolgerlo nuovamente per provare la stessa sensazione. Il bisogno costante e continuo di utilizzare la tecnologia deriva proprio da questo circuito, ogni volta che utilizziamo smartphone o videogiochi viene rilasciata dopamina che ci porta a ripetere quell’azione.

Griffiths (Griffiths, 2005) spiega le 6 componenti che costituiscono il processo bio-psico-sociale che porta alla dipendenza dal gioco:

  1. a livello comportamentale, la persona è totalmente assorbita dal gioco;
  2. il gioco è un modo per fuggire dalla realtà e permettere di provare emozioni piacevoli;
  3. la persona ha bisogno di prolungare il tempo passato a giocare per sentire gli effetti positivi su di sé (emozioni piacevoli);
  4. la persona si sente ansiosa, depressa e irritabile se non può giocare;
  5. emerge un significativo ritiro sociale;
  6. nonostante la persona capisca la gravità della sua situazione e smetta per un po’ di giocare, non riesce mai ad interrompere completamente.

Sarebbe scorretto e controproducente proibire ai bambini e ragazzi l’utilizzo della tecnologia, ma è importante stabilire dei limiti e fornire delle alternative. Ecco quindi un suggerimento: i giochi da tavolo.

I giochi da tavolo

La realtà dei giochi da tavolo non è apprezzata come dovrebbe, basti pensare che negli ultimi anni sono stati pubblicati circa 5000 giochi all’anno. E noi quanti giochi conosciamo?
Le potenzialità che il gioco da tavolo fornisce sono veramente tante! Oltre ad essere un ottimo modo per entrare in contatto con altri bambini e ragazzi e trascorrere del tempo assieme, permette di mettersi alla prova sperimentando le proprie abilità relazionali. In base al gioco, che può essere collaborativo o meno, bisogna riuscire ad accettare l’altro e le decisioni che prende, tollerare la propria frustrazione in caso di perdita e entrare in empatia con gli altri giocatori. Inoltre attraverso i giochi possiamo sviluppare abilità cognitive e motorie, ad esempio viene stimolata la memoria, l’attenzione, la pianificazione, il calcolo, la coordinazione fino-motoria, l’orientamento spazio-temporale. Queste sono solo alcune delle abilità che il gioco da tavolo ci permette di potenziare e allo stesso tempo di divertirci.

gioco da tavolo

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